Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale: approccio metodologico
Secondo il modello Cognitivo-Comportamentale (A. Ellis e A. Beck) le EMOZIONI e i COMPORTAMENTI delle persone vengono influenzati dalla loro percezione degli eventi, cioè dai PENSIERI che formulano riguardo le SITUAZIONI che vivono (a). Non è quindi ciò che succede in sé a determinare direttamente cosa le persone provano, ma è piuttosto il modo in cui interpretano l'accaduto. All'origine dei disturbi vi è dunque una distorsione del pensiero che influenza negativamente l'umore e il comportamento. Ma non è tutto: cosa fa sì che persone diverse interpretino la stessa situazione in modi differenti? Vale a dire, perché di fronte ad una stessa situazione non tutti reagiscono allo stesso modo?
Perché la formulazione del pensiero è influenzata da diverse variabili: la storia di vita della persona, gli schemi maladattivi precoci (Schema Therapy di J. Young), gli stili di attaccamento alle figure genitoriali (teoria dell'attaccamento di J. Bowlby), eventuali eventi traumatici e così via (b). Il presupposto fondamentale che rende efficace la terapia è che il paziente è il migliore esperto di sé, in quest'ottica il compito dello Psicoterapeuta, attraverso un atteggiamento NON GIUDICANTE, è quello di ampliare la consapevolezza della persona, del suo modo di funzionare e di vivere le relazioni con gli altri, fornendogli gli strumenti adeguati per il raggiungimento del suo benessere personale.